Mosca del ciliegio: caratteristiche

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La mosca del ciliegio, il cui nome scientifico è Rhagoletis cerasi, è un piccolo insetto dell’ordine dei ditteri e rappresenta una delle maggiori problematiche per le coltivazioni di ciliegio.
Gli adulti di questa specie misurano circa 3-4 mm di lunghezza e sono caratterizzati dal corpo nerastro che presenta un segmento toracico giallo vivo. Gli occhi sono verdastri e le ali presentano striature scure trasversali.
Ciclo biologico
Tra maggio e giugno, quando il colore delle ciliegie varia da verdastro al giallo-rosato, gli adulti di mosca del ciliegio si accoppiano andando a deporre le uova all’interno dei frutti.
Le femmine di Rhagoletis cerasi, tramite il proprio ovodepositore, arrivano a deporre fino ad un massimo di 50/80 uova. Per ogni ciliegia viene deposto un singolo uovo (la femmina effettua una marcatura feromonale per impedire altre ovodeposizioni).
Dopo 6/12 giorni le uova si schiudono e le larve cominciano a nutrirsi della polpa del frutto raggiungendo il nocciolo. Dopo circa 25 giorni le larve lasciano il frutto impupandosi al suolo.
È nel terreno, ad una profondità di 3/5 cm, che le larve sverneranno. La primavera successiva gli adulti sfarfallano dal terreno.
I danni provocati
Le drupe colpite dalla mosca del ciliegio presentano una zona imbrunita in prossimità del foro di penetrazione causato dall’ovodepositore.
La larva comincia a nutrirsi della polpa del frutto rendendo lo stesso non commerciabile. Infatti le drupe attaccate sono soggetta a marciumi che possono facilmente attaccarsi anche ai frutti sani. Questo può causare una cascola precoce del frutto.
I danni risultano essere più frequenti sulle varietà a raccolta tardiva.
La soluzione
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